Autrice di Wreck this journal e di altri creativity book, Keri Smith adora leggere, cucinare e scrivere libri. Dal 2010 insegna alla Emily Carr University of Art & Design di Vancouver. Il suo Distruggi questo diario ha venduto oltre 10 milioni di copie in tutto il mondo. In Italia ha pubblicato Come diventare un esploratore del mondo (Corraini, 2011), Piccolo manuale dei grandi sbagli (Corraini, 2014), The non-planner datebook (Corraini, 2018).
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L'idea dei questo "libro", diario da distruggere, è geniale, è un libro bianco composto da pagine che danno spunti per colorarle, decorarle, distruggerle o maltrattarle in qualche modo. Spigato non so quanto arrivi a chi legge quanto realmente sia bella come idea, l'unica pecca a mio avviso è che la carta con cui è realizzato, asseconda veramente poco l'idea con cui nasce; è troppo leggera per dare a chi lo usa la reale possibilà di fare veramente qualunque cosa con questo diario. Se si dipinge, si colora o si anche semplicemente scrive con una mano pesante è tutto fin troppo visibile dalla pagina successiva, che per carità, alla fine il diario ne esce estremamente vissuto che è un degli obiettivi ma secondo me potrebbe essere realizzato meglio. Consiglio di cercare delle immagini del quaderno su internet per farvi un'idea, sia di cosa sia, si di che capolavoli ne tirano fuori alcune persone.
Ho acquistato questo libro come regalo per una ragazzina amica di mia figlia e devo dire che è piaciuto molto! Avrei però preferito regalarle la versione in lingua inglese Wreck This Journal: To Create is to Destroy, Now With Even More Ways to Wreck! che è quella che possiedo io, ma non parla inglese e quindi ho scelto questa versione. Paragonandole, ho trovato la versione inglese più completa ed interessante, quindi consiglio se si conosce un minimo di lingua di acquistare quella.Distruggi questo diario è comunque un bel diario che stimola la creatività, adatto a tutti, sia bambini che adulti. Se cercate un'idea regalo originale, beh, i libri di Keri Smith lo sono davvero tanto!
L'apripista di questo filo è stata Keri Smith - blogger ed illustratrice canadese - che, dal 2003, crea libri con veri e propri esercizi per allenare la creatività. Il più famoso della collezione è senza dubbio "Distruggi questo diario", definito come un insolito manuale per uscire dal seminato che fa provare, a chi accetta la sfida, la libertà di sperimentare.
L'articolo inizia considerando il corpus del materiale scritto e iconografico prodotto sul mondo coloniale negli anni tra le due guerre. Il lavoro prende in considerazione varie strategie di letture che possono essere applicate a questo insieme di materiale e come possa essere affrontato attraverso la critica post-coloniale. Si deduce che il lavoro del sociologo Peter Berger offre una serie di prospettive sul modo in cui tale materiale possa rappresentare il mondo sociale, e le nozioni dell'identità collettiva e dell'alterità che sono centrali a quel mondo. Alla luce del pensiero di Berger sul nomos socialmente costruito, il saggio esamina alcune delle definizioni della relazione tra la comunità italiana e quella indigena che ricorrono negli scritti sulla realtà del colonialismo. Il saggio esplora la relazione di un autore individuale con il nomos del suo tempo, guardando in particolare un testo: il diario del giornalista Ciro Poggiali scritto nel periodo passato in Etiopia immediatamente dopo la conquista italiana del paese. Il saggio esamina come il diario di Poggiali può essere interpretato come un complesso resoconto di come la coercizione del mondo sociale è vissuta dalla coscienza individuale e come le sue definizioni di appartenenza razziale e culturale possano essere appropriate o respinte come una sfida. Il saggio conclude deducendo che l'analisi delle strategie per definire l'identità e la diversità all'interno del contesto coloniale italiano possa essere ulteriormente sviluppata, seguendo un approccio comparativo. 2ff7e9595c
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